sabato 6 settembre 2008

ESSERE IN ASCOLTO


L’aria entra nei nostri polmoni e da quando è entrata dolorosamente nei nostri polmoni all’istante del nostro primo respiro, non abbiamo smesso di respirare. Quando ci tuffiamo nell’acqua, siamo consapevoli dell’elemento acqua nel quale siamo immersi.
Siamo immersi nell’aria, ma lo dimentichiamo.

I suoni sono sentiti dalle nostre orecchie da quando eravamo nell’utero della nostra madre, verso i quattro mesi e mezzo di gravidanza. Quando ascoltiamo della musica siamo consapevoli dei suoni musicali nei quali siamo immersi.
Siamo immersi in uno universo di suoni, ma lo dimentichiamo.

Dal momento del nostro concepimento siamo sottoposti a stimoli di tutti i tipi. Una volta nati continuiamo ad essere immersi in un mondo di stimolazioni, ma lo dimentichiamo.

E’ vero, non potremmo vivere con una costante consapevolezza degli elementi della vita nei quali siamo immersi, c’è una soglia di auto-protezione che ci permette di evolvere in mezzo a quantità di vibrazioni che agiscono sul nostro corpo, sui suoi ricettori sensoriali e quindi sul nostro mentale. Ma possiamo imparare ad essere in ascolto della vita.
Allora “potremo forse percepire dei luoghi in cui è più facile vivere” (e io aggiungerei, più consoni alle nostre vibrazioni individuali), “essenzialmente perché l’agitazione molecolare di questi luoghi é più attiva o più facilmente attivata” come diceva il prof. Alfred Tomatis, specialista in audiopsicofonologia, a proposito del canto.

ved. sito: http://www.lavitaprenatale.org