Studiando le submodalità sensoriali ho letto che Smith e Laird nel 1930 hanno dimostrato che dei rumori dell'ordine di 80 decibel producono delle contrazioni allo stomaco simili a quelle osservate in risposta alla paura. Dei suoni forti di 170 decibel producono calore, pizzicori, dolore e vertigini (Ades, 1958). La pelle può localizzare un suono quasi come lo fa il sistema uditivo, utilizzando unicamente l'intensità come indicatore. Tutto questo mi riconduce alle sensazioni del bambino in utero... non sottovalutare i danni che possono provocare i suoni mandatigli senza rispetto direttamente attraverso le cuffie appoggiate sulla pancia della mamma!
L'audiopsicofonologia di Alfred Tomatis invece rispetta il bambino, mandando la musica attraverso la struttura ossea della mamma, partendo dal cranio. Anche se il bambino dorme, non lo disturba e la musica che arriva dolcemente nell'utero accarezza il suo corpicino e lo culla. L'intensità del suono mandato in questo modo non può mai essere dannosa.