sabato 29 novembre 2008

la vita prenatale

Ero nella vasca da bagno, la testa immersa sott’acqua e ascoltavo.
La radio era accesa e potevo udire Mina che cantava. Il telefono squillò e sentii mio marito rispondere e ridere. Nel contempo sentivo anche il rumore che faceva l’acqua mossa dai miei piedi.
Appositamente rimanevo sott’acqua il più a lungo possibile per osservare le mie sensazioni. Pensavo a tutto quello che poteva vivere il bambino nel liquido amniotico nella pancia della sua mamma.

I segreti della vita intra-uterina sono rimasti ben custoditi fino a tempi assai recenti, sebbene l’interesse e le congetture risalgono a Ippocrate e probabilmente anche prima. Si è dovuto infatti attendere l’avvento dell’ecografia per poter penetrare nell’intimità del mondo intra-uterino e osservare lo sviluppo del bambino dal concepimento al momento della nascita. Oggi, con l’ecografia tridimensionale, si può addirittura osservare le due cellule germinali che si uniscono per formare un essere umano. Oltre alla possibilità di studiare la regolarità dello sviluppo del feto, al suo stato di salute e di poter procedere ad un intervento medico in caso di patologia, queste osservazioni hanno permesso di studiare le capacità fetali e le sue reazioni all’ambiente.
Il fatto che il feto sia sensibile agli stimoli uditivi non è più da dimostrare. Si suggerisce alla donna in gravidanza di cantare e di circondare la sua pancia di musica. “Attualmente sappiamo che lo sviluppo delle funzioni sensoriali dipende in parte dal fatto che il feto riceva gli stimoli appropriati” scrive in “Amarlo prima che nasca” il prof. Jean-Pierre Relier e aggiunge “sembrerebbe che gli stimoli uditivi contribuiscano in maniera determinante allo sviluppo cerebrale”. E’ stato anche verificato che questi stimoli non devono superare una soglia critica. In effetti, certi suoni “imposti” di continuo al feto possono infastidirlo al punto che si agita freneticamente, martellando la parete intra-uterina “per manifestare il suo disagio”. In queste poche parole è stato descritto un atteggiamento che rivela tante cose: reattività con volontà di difendersi e di comunicarlo. Molti studi hanno dimostrato che il feto manifesta l’ansietà, la paura, dando calcetti più o meno forti sulla parete dell’utero.

Presi una boccata d’aria. Solitudine, è stata la prima sensazione che mi giunse quando immersi di nuovo la testa sott’acqua: non potevo comunicare con nessuno, l’ambiente circostante era solo una dura e fredda vasca da bagno. Non avevo nessun interlocutore esterno che si preoccupava di me.
Il bambino prenatale cresce circondato da numerosi rumori emessi dal corpo della sua mamma: respirazione, digestione, articolazioni, circolazione dei liquidi, battito cardiaco e tutti i suoni emessi dalle corde vocali. Di tutti questi suoni che sente in sotto fondo da sempre, solo due attirano la sua attenzione: il battito cardiaco e la voce materna. E’ la placenta, organo straordinariamente devoto al bambino, che gli trasmette il suono del battito cardiaco. Questo suono ritmico così familiare gli infonda tranquillità o inquietudine. Data l’esperienza acquisita, il feto sa che un battito normale indica una situazione sicura, mentre un battito accelerato è il segnale di pericolo, quindi di insicurezza. Ce lo insegna la scienziata Marie-Claire Busnel che ha dedicato anni di studio a questo argomento. I risultati delle recenti ricerche affermano che il bambino prenatale non è affatto un essere passivo, ma reagisce alle situazioni ambientali, prova delle emozioni ed è intimamente coinvolto nel mondo affettivo e relazionale della madre e anche del padre.
“L’interazione con l’ambiente non è soltanto uno degli aspetti dello sviluppo cerebrale, come si credeva, ma è un’esigenza assoluta facendo parte del processo sin dai primissimi giorni della vita intra-uterina” dice il Dr Thomas Verny, uno dei pionieri dello studio della vita del bambino in utero. Il bambino prenatale ha un solo e unico interlocutore sin dall’inizio: la madre. Egli reagisce ai cambiamenti d’umore, ai sentimenti, ai pensieri della madre. Questo gli viene trasmesso in parte per via ormonale, ma anche grazie all’empatia che sta alla base del legame che esiste tra di loro.
“Il dialogo madre-bambino è quasi sempre caratterizzato da un miscuglio di emozioni positive, negative e ambivalenti” dice il prof. Peter Fedor-Freyberg. Si è potuto constatare che la relazione affettiva del bambino con la madre durante la gravidanza ha delle conseguenze non indifferenti sull’adulto che diventerà.
Dal concepimento il bambino prenatale riceve tutte le informazioni di qualsiasi genere unicamente attraverso la madre. Il sapore del cibo, anche gli odori, il rumore della città, il silenzio della natura, praticamente tutto l’ambiente esterno. Di continuo riceve una quantità di messaggi che registra. La memoria si instaura già nel primo trimestre di gravidanza. A mano a mano che la sua memoria si rafforza e le sue esperienze si arricchiscono, egli diventa capace di fare delle distinzioni sempre più sottili, mentre lo sviluppo emozionale diventa sempre più complesso e la sua personalità inizia a formarsi. Sono le emozioni della madre che aiutano a formare questa personalità. L’ansietà della madre, per esempio, è uno stimolo. Ogni stimolo contribuisce allo sviluppo psichico del bambino prenatale, poiché lo spinge a elaborare progressivamente delle tecniche per rimediare allo stato che la madre gli comunica. Il bambino inizia così a strutturare un meccanismo di difesa. All’inizio lo vive come un’impressione sgradevole che lo disturba, impressione che si trasforma in emozione. La stessa emozione si ripresenterà ogni volta che la madre vivrà il medesimo stato ansioso. Così s’instaura un’interazione fra lo stato emotivo della madre e la reazione del bambino prenatale. Tale emozione provoca la formazione di concetti sulle intenzioni della madre. A questo punto sorge il delicato compito della madre: il bambino non ha modo di analizzare il perché dello stato emotivo della madre e considera ogni cosa in funzione di se stesso, quindi la madre deve assolutamente spiegare al suo bambino il motivo di questo stato.
Ancora non sappiamo come ciò avviene, ma esiste un dialogo tra la madre e il bambino prenatale, con il pensiero o con la voce, sempre fatto di emozioni, di sentimenti, di complicità. Questo dialogo è indispensabile. L’assenza di questa relazione crea una sensazione di abbandono e sarà fonte di molti problemi psicologici che si manifesteranno nel corso della vita dell’individuo.

La testa fuori dell’acqua ripresi brutalmente contatto con i rumori esterni. Ripensai alla sensazione di solitudine che mi aveva sfiorata e al racconto di David Chamberlain, psicologo americano,. E’ la storia di una donna rimasta incita contro il suo volere e che aveva deciso di abortire. Non lo aveva fatto, perché il suo compagno minacciò di abbandonarla se avesse interrotto la gravidanza. Durante tutta la gravidanza la donna considerò il feto come un intruso, quasi come un nemico. Partorì una bambina. Portata alla madre per l’allattamento, la bambina piange e rifiuta decisamente di attaccarsi al suo seno. Nessuno dei numerosi tentativi porta al successo. Alla fine si tenta di attaccarla al seno di un’altra neo-mamma. La bambina si calma e succhia subito con forza. Chiedono alla madre “ma Lei desiderava questa bambina?”. A queste parole la madre scoppia a piangere confessando di aver volutamente ignorato la bambina per tutta la gravidanza. David Chamberlain aggiunge che la madre, da quel momento, ravvedutasi fece di tutto per conquistare l’amore della sua bambina.
Il Dr Janus, medico e psicanalista, ha osservato che traumi psicologici e problemi pre- e perinatali sono affiorati durante la psicoterapia in circa due terzi dei pazienti adulti. “Il continuum della vita inizia nell’utero” scrive il prof. Freyberg, “la madre non è soltanto un ricettacolo per la crescita del bambino, ma è coinvolta nell’iniziare e nel partecipare”.

Non è sufficiente seguire il buon andamento della gravidanza mediante vari esami tecnologici sempre più all’avanguardia, occorre rendere i futuri genitori consapevoli della vita emotiva, affettiva del loro bambino in utero.
Il bambino prenatale chiede attenzione e si ciba d’amore. Una relazione affettiva madre-padre-bambino armoniosa assicurerà un neonato felice, che crescerà equilibrato e diventerà un adolescente pronto ad affrontare serenamente la vita.

martedì 18 novembre 2008

L'orecchio nella vita prenatale

"E' grazie alla voce della madre, percepita attraverso un orecchio precocemente formato ed operativo fin dalle prime settimane della vita prenatale, che si forma il desiderio di comunicare."
Alfred A. Tomatis

Una buona comunicazione è indispensabile ad una buona intesa tra gli esseri umani. Questa comunicazione inizia già nell'utero materno. Alfred Tomatis, otorinolaringoiatra francese, ha effettuato delle ricerche per molti anni e ha così scoperto che il feto percepisce i suoni attraverso le vibrazioni della struttura ossea della madre. Prima ancora di udire con l'orecchio, il bambino nel liquido amniotico ode con tutto il corpo.
A 4 mesi e mezzo si conclude già lo sviluppo dell'orecchio. E l'orecchio è protetto da un osso più duro di tutte le ossa dell corpo.
Grazie alle stupende foto di Rainer Jonas, ginecologo e scrittore tedesco, possiamo contemplare questa meraviglia che è lo sviluppo dell'orecchio umano...

venerdì 14 novembre 2008

Il Fumo e l'Alcool nella vita prenatale

E’ ormai risaputo da tutti che fumare fa male, quello che magari non tutti sanno è che il fumo -sia attivo, sia passivo- è in grado di provocare danni molto gravi e irreparabili sul feto.Infatti le sostanze nocive prodotte dal fumo della sigaretta nuocciono all’ambiente intra-uterino incidendo negativamente sullo sviluppo del feto. I disturbi più frequenti sono:
• ematomi retroplacentari
• anomalie nell’inserimento della placenta
• nascita pretermine
• basso peso del bambino alla nascita
• ritardo nella crescita intra-uterina
• anomalie comportamentali
• danno vascolare alla retina.
Il danno vascolare riguarda sia le arterie che diventano rigide e strette, sia le vene che risultano tortuose e dilatate, inoltre nei bambini maggiormente esposti al rischio di emorragie oculari è stata osservato un aumento della pressione arteriosa.
I risultati di studi fatti in Danimarca evidenziano che il fumo materno in gravidanza aumenta il rischio di coliche infantili, coliche che possono provocare agitazione e pianto per varie ore al giorno.
E’ stato dimostrato inoltre che in una madre fumatrice ha più probabilità di mettere al mondo bambini soggetti ad asma rispetto a una madre non fumatrice.
Ma ancora più preoccupante è il dato secondo cui i bimbi nati da donne che hanno continuato a fumare in gravidanza hanno un alto tasso di mortalità improvvisa.
Come se tutto questo non bastasse evidenze cliniche dimostrano che il figlio di una madre fumatrice in gravidanza ha molte più probabilità di ammalarsi di tumore rispetto al figlio di una madre non fumatrice e sarà maggiormente esposto alla probabilità di “prendere il vizio” quando sarà grande.
Ma non solo: il fumo in gravidanza fa anche aumentare il rischio di aborto spontaneo.
Naturalmente i danni prodotti dal fumo in gravidanza sono direttamente proporzionali alla dose giornaliera di sigarette, quindi per le gestanti impenitenti è consigliabile almeno un consumo moderato di tabacco. Piuttosto che una sospensione drastica è preferibile una riduzione graduale della dose giornaliera al fine di evitare ripercussioni psicologiche indesiderate e spiacevoli crisi di astinenza (irrequietezza, instabilità di umore, tremolii, insonnia, ecc.) che nocerebbero al bambino.
Spesso la sola forza di volontà non è sufficiente. Occorre chiedere aiuto allo psicologo.

I danni provocati dall’alcool non sono inferiori a quelli provocati dal tabacco, il consumo di bevande alcoliche durante la gravidanza può essere molto dannoso per la crescita del bambino.
Per non turbare il naturale sviluppo del feto è necessario abolire totalmente l’alcool. Infatti sono sufficienti 4 bicchieri di vino al giorno o ripetuti stati di ebbrezza per incidere negativamente sul decorso della gestazione, nel migliore dei casi si potrebbe generare un bambino che presenterà difficoltà di apprendimento e di socializzazione, nel peggiore dei casi invece l’alcool causa malformazioni fisiche e ritardo mentale.
Per la salute della mamma e del bambino è quindi raccomandata l’astinenza dall'alcool.

Fumo e alcool sono delle droghe per il bambino. Quando nascerà piangerà sempre per dolori di crisi di astinenza.

mercoledì 5 novembre 2008

La vita prenatale - La vie prénatale

A una futura mamma - À une future maman


Sei una futura mamma.
Lo sai da poco tempo.
Ma sei una futura mamma con cellulare, computer e internet: in un lampo sai tutto della tua gravidanza! Sai tutto della tecnologia che accompagna oggi la gravidanza, del percorso che farai e dei pericoli vari che incontrerai. Insomma, sai troppe cose...
Ma sai veramente quello che è il più importante?
Lo sai che devi darti una calmata i 3 primi mesi? Lo sai che i 3 primi mesi sono i più importanti per lo sviluppo del tuo bambino? Lo sai che devi fermarti ad ascoltare quello che succede al tuo corpo? E' assalito da una vera tempesta ormonale! Ascolta le tue emozioni, non aver paura.
Cambia ritmo! Impara a respirare tranquillamente, profondamente. Trovati dei momenti durante la giornata, solo per te, per rimanere in silenzio e accompagnare con il tuo cuore la crescita inverosimilmente veloce del tuo bambino! Se tu non senti ancora i movimenti che fa, lui sente tutto di te e già ti conosce...
Ricordati sempre che sei la sua Regina.

Tu es une future maman.
Tu le sais depuis peu.
Mais tu es une future mère avec portable, ordinateur et internet: en un clin d'œil tu sais déjà tout sur la grossesse! Tu sais tout de la technologie qui accompagne de nos jours la grossesse, du parcours des neuf mois, des dangers que tu pourras rencontrer. Pratiquement, tu en sais trop...
Mais connais-tu ce qui est le plus important?
Sais-tu que pendant le 3 premiers mois tu devrais mettre un frein à ton activité? Sais-tu que les 3 premiers mois sont les plus importants pour le développement de ton enfant? Sais-tu qu'il serait nécessaire que tu sois à l'écoute de ton corps? Il est assailli par une vraie tempête hormonale! Ecoute tes émotions et n'aies pas peur.
Change de rythme! Apprends à respirer tranquillement, profondément. Trouve des moments de la journée qui seront seulement pour toi, pour rester en silence et accompagner avec ton cœur le développement invraisemblablement rapide de ton enfant! Si tu ne sens pas encore les mouvements qu'il fait, lui sent tout de toi et te connait déjà...
Souviens-toi toujours que tu es sa Reine.