RACCOMANDAZIONI OMS (O.M.S. ‐ 9 maggio 1985)
TECNOLOGIA APPROPRIATA PER LA NASCITA
INTRODUZIONE
Il Congresso sulla Tecnologia Appropriata per la Nascita ha prodotto le raccomandazioni che seguono.
Queste raccomandazioni si basano sul principio che ogni donna ha il diritto fondamentale a ricevere un'assistenza prenatale appropriata; che la donna deve svolgere un ruolo centrale in tutti gli aspetti di questa assistenza, compresa la partecipazione nel pianificare, nel portare avanti e nel valutare l'assistenza stessa; e che i fattori sociali, emotivi e psicologici sono decisivi per capire e porre in atto un'assistenza perinatale appropriata.
Il Congresso ha riconosciuto che la nascita è un processo naturale e normale, ma che perfino le gravidanze non a rischio possono dare origine a complicazioni. Alcune volte è necessario l'intervento [medico] per ottenere il migliore esito; in questi casi è richiesta una particolare assistenza umana e sociale insieme con un’appropriata sorveglianza clinica.
Infine si è compreso che, perché queste raccomandazioni non restino lettera morta, è necessario che si verifichi una trasformazione completa della struttura dei servizi sanitari, insieme con la modificazione degli atteggiamenti degli Operatori e la ridistribuzione delle risorse umane e fisiche.
RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE
1‐ Il benessere psicologico della neo‐madre deve essere assicurato non soltanto permettendo il libero accesso durante il parto ad un membro della sua famiglia, di sua scelta, ma anche favorendo la possibilità che lei riceva visite nel periodo post‐natale.
Inoltre l’équipe terapeutica deve assicurare un supporto emotivo sia in presenza che in assenza di persone che accompagnano la donna e che non appartengono all’Istituzione.
2‐ A tutte le donne che partoriscono in un’istituzione devono essere garantiti il rispetto dei loro valori e il diritto a porre in atto quelle pratiche che appartengono alla loro cultura, come il modo di vestire, sia se stesse sia il bambino, la consumazione di cibi culturalmente significativi, l’utilizzazione finale della placenta e altre manifestazioni inerenti alla loro cultura. I servizi sanitari perinatali devono sforzarsi ad ogni costo di adattarsi a tali pratiche culturali, senza pregiudizio per la loro efficacia.
3‐ Il neonato in salute deve restare con la madre ogni volta che le condizioni dei due lo permettano. Nessun processo di osservazione della salute del neonato giustifica la separazione dalla madre.
4‐ Si deve promuovere immediatamente l'inizio dell'allattamento al seno, perfino prima che sia lasciata la sala parto.
5‐ I Paesi con bassa percentuale di mortalità infantile nel mondo hanno percentuali di cesarei inferiori al 10%. Chiaramente non c'è nessuna giustificazione, in nessuna regione geografica, per avere più del 10‐15% di parti cesarei.
6‐ Non c'è nessuna prova che dopo un precedente taglio cesareo trasversale basso sia richiesto un ulteriore taglio cesareo per la gravidanza successiva. Parti vaginali, dopo un cesareo, dovrebbero essere di norma incoraggiati dove è possibile disporre di un servizio di emergenza per eventuale intervento chirurgico.
7‐ La legatura delle tube di Falloppio non è un’indicazione per il taglio cesareo. Ci sono molti metodi più semplici e più sicuri per la sterilizzazione delle tube.
8‐ Non c'è nessuna prova che il monitoraggio elettronico fetale, fatto di routine, abbia un effetto positivo sull'esito della gravidanza. Il monitoraggio elettronico fetale dovrebbe essere eseguito soltanto in situazioni particolarmente selezionate, rapportate all'alto tasso di mortalità perinatale, e nel travaglio indotto.
9‐ Quelle nazioni che dispongono di apparecchiature elettroniche e di personale qualificato, dovrebbero progettare e attuare ricerche al fine di identificare quei gruppi specifici di donne incinte che potrebbero trarre beneficio dal monitoraggio elettronico. Si ritiene che, fino al momento in cui tali risultati non saranno conosciuti, i servizi sanitari dovrebbero astenersi dall’acquistare nuove attrezzature.
10‐ Si raccomanda di controllare il battito cardiaco fetale attraverso auscultazione clinica sistematica frequente durante il primo stadio del travaglio; più frequentemente durante l'espulsione.
11‐ Non c'è nessuna indicazione per la rasatura del pube e per il clistere prima del parto.
12‐ Si raccomanda di non mettere la donna incinta nella posizione dorsale litotomica durante il travaglio e il parto. Si deve incoraggiare la donna a camminare durante il travaglio, e ogni donna deve decidere liberamente quale posizione adottare durante il parto.
13‐ Si deve valutare e adottare la protezione del perineo attraverso metodi alternativi. L'uso sistematico dell'episiotomia non è giustificato.
14‐ Il processo di parto non deve essere indotto per comodità: l'induzione del travaglio dovrebbe essere riservata solo in quelle situazioni dove vi sono specifiche indicazioni mediche. Nessuna regione geografica dovrebbe avere un tasso di travaglio indotto più alto del 10%.
15‐ Durante il parto si dovrebbe evitare la somministrazione routinaria di analgesici o anestetici che non siano richiesti specificamente per correggere o prevenire complicazioni nel processo di parto.
16‐ Normalmente la rottura delle membrane non è richiesta fino a uno stadio abbastanza avanzato del parto. La rottura artificiale precoce delle membrane, come un processo di routine, non ha nessuna giustificazione scientifica.
17‐ Si dovrebbero promuovere ulteriori ricerche per valutare il minimo indispensabile degli indumenti speciali richiesti per coloro che assistono al parto e per il neonato.
martedì 31 marzo 2015
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